A seguito del Decreto Sostegni bis (D.L. n. 73/2021) il credito d’imposta per alberghi è stato esteso fino al 2022. Questo significa che imprenditori e albergatori potranno usufruire anche delle agevolazioni per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture turistico-alberghiere con una dotazione finanziaria pari a 100 milioni di euro.
Inizialmente introdotto per il triennio 2014-2016 dal Dl. 83/2014 (art. 10), prorogato con la Legge di Bilancio 2017 per i due anni successivi (addirittura con una maggiorazione del beneficio dal 30 al 65%), il bonus è stato abolito nel 2019 per poi essere riproposto con alcune interessanti novità per gli anni 2020, 2021 e 2022.
Il credito d’imposta per hotel può essere sfruttato per investimenti riguardanti due macro aree: la formazione di operatori qualificati e l’acquisto e/o realizzazione di beni strumentali.
In questo articolo vi spiegheremo quali sono i vantaggi del credito d’imposta, con un focus sia sulla formazione 4.0 del personale sia sui beni strumentali e/o interventi edilizi.
La misura del credito d’imposta Formazione 4.0 si pone l’obiettivo di sostenere lo sviluppo tecnologico e digitale delle imprese del settore turistico-alberghiero, puntando a un modello Industry 4.0. Qualcosa che oggi è sempre più richiesto dal mercato.
Questo tipo di agevolazione si rivolge incistante a tutte le imprese alberghiere a prescindere dalla loro natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalle dimensioni e dal regime contabile adottato, così come dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Noi di Hotel Guru siamo dotati della certificazione ISO 9001 Settore EA37: un requisito fondamentale nonché necessario per consentire alle aziende alberghiere di usufruire del credito di imposta per i progetti di formazione.
Lo scopo del credito d’imposta Formazione 4.0 è quello di andare a incentivare lo sviluppo delle risorse umane attraverso attività ad hoc.
Una grande occasione per gli imprenditori che, in questo modo, potranno contare su un valido sostegno per quello che riguarda la formazione dei dipendenti già presenti e di nuove figure professionali.
Gli ambiti di applicazione della Formazione 4.0 sono i seguenti:
Questi, a loro volta, si esplicano in attività di formazione particolarmente legate all’ambito della tecnologia come ad esempio:
Con il credito d’Imposta è possibile ammortizzare i costi del personale in modo significativo.
Basti pensare che il credito relativo al costo del personale interno coinvolto nella formazione è pari a:
A seconda delle necessità dell’imprenditore la formazione può essere svolta con docenza interna o esterna nel caso in cui sia erogata da soggetti accreditati presso la regione o provincia autonoma in cui l'impresa ha la sede legale o la sede operativa e da soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alla norma Uni En ISO 9001:2000 settore EA 37.
Ad esempio, il team di Hotel Guru, in sinergia con i partner del centro di trasferimento tecnologico CRSL, è a disposizione per effettuare consulenze in via del tutto gratuita così da definire insieme al cliente un piano di intervento mirato.
Stando alla Legge di Bilancio 2021 è previsto che, all’interno del Piano Nazionale Industria 4.0, siano portati avanti investimenti in nuovi beni strumentali nel periodo tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre 2022: ossia entro il 30 giugno 2023, a patto che entro il 31 dicembre 2022 l’ordine in questione risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento per un 20% del costo di acquisizione.
Esattamente come il credito d’Imposta per la Formazione 4.0, il bonus per l’acquisto di beni strumentali si rivolge a tutte le imprese del settore alberghiero, della ristorazione e altre strutture individuate dalle normative regionali che, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato, abbiano portato avanti investimenti di beni strumentali che rientrano in quanto indicato dalla legge 11 dicembre 2016 n. 232. Questo è valido sia per i beni strumentali in acquisto che per i beni strumentali in economia.
Nello specifico il bonus spetta alle imprese che abbiano sostenuto delle spese nel 2020, nel 2021 e nel 2022.
Attraverso il credito d’Imposta per alberghi è possibile effettuare investimenti in beni strumentali, sia in acquisto che in economia, fatta esclusione per i beni che l’azienda stessa può produrre e commercializzare oltre che per interventi edilizi.
Va da sé che il bonus alberghi spetterebbe per le seguenti casistiche:
Ma non solo, ai sensi del comma 2-bis dell’art. 10 del Dl. n. 83/2021, il bonus riguarda anche quei casi in cui la ristrutturazione edilizia comporti un aumento della cubatura complessiva, ovviamente nei limiti e nel rispetto delle modalità dei piani casa regionali.
Un caso a parte è, ad esempio, quello degli stabilimenti termali che possono usufruire di agevolazioni specifiche per:
Abbiamo appena detto che, attraverso il credito d’Imposta, è possibile investire in beni strumentali in acquisto ed economia.
Nel primo caso si intendono, ad esempio, i contratti di locazione finanziaria o appalto presso terze parti indipendenti.
Nel caso caso si intendono invece tutte quelle spese sostenute per realizzare il bene internamente all’impresa stessa a patto che non avvenga una successiva commercializzazione.
Per mezzo del credito d’Imposta per hotel sarà dunque possibile per l’imprenditore farsi carico di investimenti importanti, potendo contare agevolazioni fiscali considerevoli.
Queste sono le spese agevolabili in merito agli investimenti (interventi e beni strumentali):
Come abbiamo accennato il bonus alberghi ammonta al 65% delle spese sostenute e può essere utilizzato, in un’unica soluzione solo in compensazione nel modello F24.
Ciò significa che, al contrario da quanto previsto dal decreto Agosto, non si applicherà più la ripartizione di quote annuali di pari importo.
Il beneficio che ne deriva tuttavia:
Come per qualunque altro bonus statale anche per il credito d’Imposta per alberghi è necessario rispettare le tempistiche previste dalla legge, pena il mancato riconoscimento del credito.
È molto importante ricordare che con la legge di conversione del primo decreto Sostegni (L. 69/2021) è stata introdotta una novità nell’ambito del tax credit alberghi.
Ciò significa che il credito sarà concesso e riconosciuto non soltanto nei limiti del principio del “de minimis” ma anche nel rispetto dei limiti consentiti dal Temporary Framework: esteso a seguito della situazione derivata dalla pandemia da COVID-19.
Ne consegue che il bonus alberghi le imprese che rispettano i requisiti previsti dallo stato possono richiedere un credito d’imposta pari al 65% delle spese sostenute, come già accennato, per i tre periodi di imposta successivi rispetto a quello in corso alla data 31 dicembre 2019: dunque 2020, 2021, 2022.
È importante ricordate che il totale delle spese agevolabili non può superare la somma di 307.693,30 euro dal momento che credito d’imposta massimo riconoscibile è pari a 200 mila euro.
Qualunque piano futuro abbiate per la vostra impresa ricettiva il credito d’imposta per il vostro hotel o ristorante rappresenta un aiuto concreto per investimenti diversificati e trasversali: che si tratti di assunzione di nuovo personale, dell’acquisto di beni strumentali o dell’effettuazione di lavori di miglioramento sulla struttura.
Una novità importante è rappresentata poi dalla Formazione 4.0, un’opportunità di sviluppo per tutte le aziende ricettive: dagli hotel ai villaggi turistici, fino ai ristoranti e alle terme.
Volete fare un primo passo per iniziare a investire sulla vostra impresa?
Hotel Guru è al vostro fianco con progetti personalizzati improntati sia nell’ambito della formazione che nel miglioramento della struttura.